Se siete a Roma e vi dirigete verso la famosissima via Trionfale, tra il Circo Massimo e l’Arco di Tito, non potrete fare a meno di notare il famoso Arco di Costantino. Questo importante monumento venne inaugurato il 25 luglio 315 d.C. in occasione del grande trionfo che Costantino ebbe su Massenzio, nella battaglia di Ponte Milvio, mentre proseguendo sarà possibile osservare i resti della Meta Sudans, una fontana edificata in età Flavia. Andiamo a scoprire insieme questi due splendidi monumenti romani.
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Cos’è l’arco di Costantino?
L’Arco di Costantino fu costruito come simbolo del grande trionfo di Costantino su Massenzio nel 315 d.C. ed è il più grande arco trionfale tra quelli esistenti a Roma. L’arco fu voluto dal Senato Romano, nel 10° anniversario dell’ascesa al trono di Costantino e per celebrare la famosa Pax Romana, cioè un lungo periodo di pace dopo anni di guerra civile.
L’Arco di Costantino è alto circa 25 metri ed è costituito da quattro colonne, ma ciò che lo rende unico, sono i rilievi e le sculture, provenienti da varie epoche. Gli studiosi l’hanno definito una specie di museo a cielo aperto, di particolare bellezza e rappresentante la scultura dell’età romana.
Le innovazioni che vengono trovate sull’Arco di Costantino sono proprio i rilievi che decorano i capitelli, le colonne e le trabeazioni, risalenti all’età di Traiano, Adriano e Aurelio e che avevano finalità propagandistica, infatti, ne danno prova le teste degli imperatori presenti sull’arco, chiaro richiamo agli optimi principes, fulgido esempio di giustizia e buon governo, di cui Costantino volle essere degno successore ed erede spirituale.
Sono di epoca Traianea, invece, le otto sculture che sovrastano gli archi e che raffigurano i Daci prigionieri, più quattro figure che rappresentano scene di caccia. Mentre di epoca Adrianea sono gli otto plutei con scene di caccia e sacrifici agli dèi, murati sopra i fornici laterali.
Rilevanti sono otto pannelli rettangolari di origine Aureliana alti 3 metri raffiguranti scene della battaglia tra Marco Aurelio contro i Quadi e i Marcomanni risalenti al 175 d.C. Questi rilievi danno la testimonianza della pietas e della virtus dell’imperatore perché raffigurano la sottomissione dei barbari all’imperatore che mostra rispetto nei confronti degli sconfitti.
Più recenti e di età Costantiniana sono le raffigurazioni di immagini allegoriche riguardanti il trionfo dell’imperatore in ottica cosmica, con il “Sol oriens e la Luna di occidens” situati ai lati, al centro le Vittorie e i Geni delle stagioni e dall’altra parte le divinità fluviali.
Importante il fregio narrativo del IV secolo che fa il giro dell’arco lungo tutto il perimetro, che racconta in sei pannelli la presa del potere di Costantino, dalla partenza da Milano fino alla proclamazione di capo dell’Impero Romano, passando per l’assedio di Verona fino a giungere alla vittoria di Ponte Milvio e al discorso dell’Imperatore ai soldati al Foro romano. Il fregio è di particolare importanza e fa notare l’uso della prospettiva tramite varie figure e immagini su un’unica superficie.
Dove si trova l’Arco di Costantino?
L’Arco di Costantino si trova in prossimità del Colosseo, lungo l’antica Via Triumphalis, tra il Palatino e il Celio, via che era destinata alla marcia dei trionfatori verso il Campidoglio, per celebrare la vittoria avvenuta su Ponte Milvio del 312 d.C. nella quale Costantino trionfò su Massenzio. Situato anche tra il Circo Massimo e l’arco di Tito, rappresenta il più grande e maestoso arco giunto fino a noi. Si presenta a tre fornici, cioè tre passaggi uno centrale più ampio e due laterali più stretti.
La Meta Sudans: di cosa si tratta?
Nelle vicinanze dell’Arco di Costantino, altrettanto degna di nota, è la Meta Sudans, un’antica fontana che è stata edificata in epoca Flavia. Il nome deriva da meta riferito alle mete del circo e sudans riferito all’acqua che sgorga dalla fontana, la quale rimase in uso fino al V secolo d.C. fino a quando nella valle del Colosseo iniziarono a costruire i canali per il deflusso delle acque.
La Meta Sudans venne chiamata così per la sua particolare forma a cono e venne demolita negli anni ‘30 per costruire la via dei Trionfi, ma grazie alle raffigurazioni sulle monete, a foto e disegni, nell’Ottocento è stato possibile ricostruirla così come era originariamente, con un cilindro alla base rivestito in marmo e una serie di nicchie, con un elemento superiore conico sormontato da un fiore o una sfera.
La Meta Sudans occupa una posizione strategica all’incrocio tra due strade e nel quadrivio delle quattro regioni della Roma augustea. La leggenda narra che il monumento fosse il luogo dove andavano a dissetarsi i gladiatori superstiti per rinfrescarsi e sciacquare le ferite dopo avere partecipato ai giochi nel vicino Colosseo.
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