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Andiamo a scoprire insieme, la storia, le origini e le curiosità di questa opera di straordinaria bellezza.
Sommario
Storia della Fontana di Trevi
Tra le fontane di Roma, la Trevi Fountain è, senza ombra di dubbio, la più grande e famosa oltre ad essere la più scenografica, tant’è vero che è diventata meta turistica per eccellenza e tappa fissa dei turisti provenienti da ogni parte del mondo.
Pare che la costruzione della Fontana di Trevi ebbe inizio nel 1453 in seguito al restauro dell’acquedotto voluto da Papa Nicolò V. Secondo la leggenda, Marco Vipsanio Agrippa le diede il nome di Acqua Vergine, perché era l’acqua che alimentava le terme.
Fu soltanto con Urbano VIII che la Fontana di Trevi iniziò a prendere forma, ma il progetto di Gian Lorenzo Bernini prevedeva una fontana grandiosa per la costruzione della quale erano necessari molti soldi, tanto che il papa Barberini decise di aumentare le tasse sul vino. Questo rincaro sulle tasse non piacque ai romani, i quali si opposero alla realizzazione, così che Bernini si dovette accontentare di ciò che aveva già costruito.
Passarono gli anni e Bernini e Urbano VIII morirono senza portare a termine il progetto della fontana, ma quasi un secolo dopo Papa Clemente XII decise di procedere al completamento della fontana monumentale, affidando il lavoro a Nicolò Salvi un artista romano che per la sua opera si ispirò al Bernini. Fu Giuseppe Parrini che ultimò la fontana, inaugurata da Clemente XII il 22 maggio del 1762.
La Trevi Fountain, ad oggi, è una grandiosa fontana di 20 metri di larghezza per 26 di altezza, situata sulla facciata minore di Palazzo Poli.
Com’è nato il nome della Fontana di Trevi?
Sul nome della fontana più famosa di Roma, ci sono parecchie ipotesi. La prima riguarda il nome “Trevi” che sarebbe riferito al “Trebium”, nome di una località vicino alla Tiburtina.
La seconda ipotesi, invece, che il nome derivi da “trivio”, l’incrocio delle tre vie Collatina, Prenestina e Tiburtina, da cui origina l’acqua che alimenta la fontana. L’ultima ipotesi farebbe riferimento a Iuturna, la ninfa che veniva invocata durante i periodi di siccità e alla quale era dedicato un tempio chiamato “Trevi”.
Qual è la storia dietro le statue della Fontana di Trevi
La Trevi Fountain si presenta come una grandiosa opera monumentale, che nella parte centrale ha un grande arco con una nicchia ed ai lati le colonne corinzie. In alto al centro vi è un’iscrizione: “Clemens XII Pont Max”, proprio per ricordare che la realizzazione voluta da Papa Clemente.
A decorare la fontana ci sono quattro statue del 1735, da sinistra simboleggiano l’Abbondanza dei frutti di Agostino Corsini, la Fertilità dei Campi di Bernardo Ludovisi, i Doni dell’autunno di Francesco Queirolo and l’Amenità dei prati di Bartolomeo Pincellotti.
Nella nicchia, che si trova al centro della Fontana di Trevi, vi è la statua di Oceano, posizionata su una grande conchiglia trainata da due cavalli marini alati, di cui uno furioso e l’altro tranquillo, guidati da un tritone giovane e da uno adulto, simboleggianti le varie fasi della vita e della natura.
Lateralmente alla nicchia si trovano le statue di Salubrità e dell’Abbondanza di Filippo Della Valle ed i rilievi rappresentanti la Vergine che mostra la sorgente ai soldati realizzati da Grossi e, infine, la grande vasca a bordi rialzati simboleggia il mare.
L’acqua della Salubrità e Abbondanza: di cosa si tratta?
Le statue di Salubrità and Abbondanza che adornano la Fontana di Trevi rappresentano due figure allegoriche che rispettivamente esaltano i benefici dell’acqua.
Infatti, la statua della Salubrità si riferisce alle acque dell’acquedotto Vergine, prive di calcare, mentre l’Abbondanza simboleggia la fertilità e la prosperità, che vengono rappresentati nella mitologia romana dalla cornucopia che la statua tiene tra le braccia.
Curiosità e superstizioni: dal cinema al lancio della monetina
La Trevi Fountain ha fatto da cornice alla scena più famosa del film di Federico Fellini “La Dolce Vita”, chi può dimenticare la prorompente Anita Ekberg avvolta in un vestito lungo da sera chiamare Marcello Mastroianni “Marcello, come here!”, mentre si tuffa nelle acque terse della fontana.
Fra le principali leggende che riguardano la fontana di Trevi, la più famosa è il lancio della monetina, che deve avvenire rigorosamente di spalle: secondo la leggenda, chi lo farà, ritornerà a Roma, pertanto, non lasciatevi sfuggire questa occasione.
Per i più romantici, invece, il lancio della seconda e terza monetina assicurerà il matrimonio al più presto. Non tutti sanno, poi, che sul lato destro della Fontana di Trevi si trova una piccola fontana degli innamorati, la cui leggenda assicura che i fidanzati che bevono da questa fonte rimarranno innamorati per sempre.
Infine, un’altra leggenda riguarda il grosso vaso situato sul lato destro della fontana, soprannominato “asso di coppe” e che Salvi fece posizionare lì per impedire al barbiere che lo infastidiva con continue critiche di vedere i lavori.
Come raggiungere Fontana di Trevi?
La Trevi Fountain è facilmente raggiungibile dalla Termini Railway Station, in taxi o in metropolitana seguendo la linea A, direzione Battistini, scendendo a Piazza Barberini, in 5 minuti a piedi giungerete alla Fontana di Trevi.
In alternativa, per chi volesse raggiungere la Fontana con altri mezzi pubblici come il bus, vi basterà recarvi dalla Termini Railway Station alla fermata De Nicola/Termini e prendere la linea 85 per sei fermate, scendendo poi a San Claudio e proseguendo per 50 metri, fino a giungere alla Via del Tritone.
Alloggiare da 94 Rooms per ammirare la meravigliosa Fontana di Trevi
La Trevi Fountain è uno dei monumenti simbolo di Roma, visitarlo è un’esperienza magica e suggestiva, per questo se non l’avete ancora fatto ve lo consigliamo. Alloggiando presso 94Rooms Vatican Guesthouse, potrete visitare agevolmente la città eterna e le sue meraviglie.
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