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In questo articolo, ripercorriamo le tappe del Bernini a Roma al fine di conoscere le sue opere.
Sommario
- Chi era Gian Lorenzo Bernini?
- Le meraviglie di Bernini da vedere a Roma
- Santa Bibiana, Sant’Andrea al Quirinale e la Basilica di Santa Maria del Popolo
- Le fontane del Bernini: la Fontana del Tritone, la Fontana delle Api, la Fontana della Barcaccia e la Fontana dei Quattro Fiumi
- Palazzo Barberini e Palazzo Montecitorio
- Le sculture alla Galleria Borghese
- L’’Estasi di Santa Teresa d’Avila, il Busto di Medusa, il Salvador Mundi, il Monumento alla Beata Ludovica Albertoni
- Porta del Popolo, l’Obelisco della Minerva e Ponte Sant’Angelo
- Il Colonnato e la Basilica di San Pietro
- Alloggiare da 94 Room per godersi le meraviglie romane del Bernini
Chi era Gian Lorenzo Bernini?
Gian Lorenzo Bernini nasce a Napoli nel 1598, da piccolo si trasferisce a Roma per seguire il padre scultore, impegnato nella realizzazione della Cappella Paolina all’interno di Santa Maria Maggiore. Appena ventenne, il giovane Gian Lorenzo Bernini riceve le prime commissioni, tra le quali, quattro gruppi marmorei richiesti dal cardinale Scipione Borghese: Enea e Anchise, il Ratto di Proserpina, il David and Apollo e Dafne, che ancora oggi sono custoditi presso la Galleria di Villa Borghese.
Il Bernini a Roma riesce a distinguersi subito per il suo talento, ricevendo commissioni da cinque Papi diversi e con le sue innate capacità, riuscì a far colpo su Papa Urbano VIII Barberini, il quale lo prese sotto la sua ala protettrice al fine di farne “un altro Michelangelo” (come si legge nella biografia scritta da Filippo Baldinucci).
Il Bernini a Roma realizzò per Papa Urbano VIII diverse opere, tra le quali: il Baldacchino di San Pietro, la Fontana del Tritone and quella delle Api ed il monumentale sepolcro di Urbano VIII a San Pietro, di cui parleremo più approfonditamente in seguito.
Gian Lorenzo Bernini rappresentò l’emblema dello scultore barocco per eccellenza, poliedrico e creativo, morì a Roma nel 1680 e venne seppellito nella basilica di Santa Maria Maggiore.
Le meraviglie di Bernini da vedere a Roma
Durante tutta la sua esistenza, il Bernini non lasciò mai Roma, dove vengono conservati la maggior parte delle sue opere, ad eccezione di quando nel 1665 venne chiamato da Luigi XIV a Parigi per la creazione di una reale statua equestre – di cui si conserva un bozzetto alla Galleria Borghese – e per la ristrutturazione del Louvre.
Il tour per vedere le opere del Bernini a Roma inizia già per le strade, le piazze e le chiese, piene di opere dello scultore. Vediamo insieme quali sono le opere del Bernini che è possibile ammirare in giro per Roma.
Santa Bibiana, Sant’Andrea al Quirinale e la Basilica di Santa Maria del Popolo
La prima di una lunga serie di opere sacre realizzate dal Bernini a Roma è la scultura di Santa Bibiana, commissionata da Papa Urbano VIII e custodita nell’omonima chiesa. Santa Bibiana è rappresentata poco prima del suo martirio, appoggiata ad una colonna e con lo sguardo rivolto verso il cielo a cercare conforto nella fede, le sue vesti sono scolpite come se fossero in movimento.
La Chiesa di Sant’Andrea al Quirinale è un gioiello barocco disegnato interamente dal Bernini su commissione del Papa Alessandro VII e del Cardinale Camillo Pamphilj, fu la terza chiesa gesuita che venne costruita a Roma.
La Cappella di Santa Maria del Popolo, invece, ospita due statue del Bernini: Abacuc e l’Angelo and Daniele e il Leone, queste statue sono collegate tra loro da un episodio biblico.
Le fontane del Bernini: la Fontana del Tritone, la Fontana delle Api, la Fontana della Barcaccia e la Fontana dei Quattro Fiumi
In giro per Roma è possibile osservare le fontane realizzate dal Bernini, a Piazza Barberini si trova la Fontana del Tritone, che rappresenta una scena davvero sorprendente di Tritone inginocchiato su una grande conchiglia schiusa, sorretta da quattro delfini che soffiano in una conchiglia da cui zampilla l’acqua, segno della fervida immaginazione dell’artista. Sempre a Piazza Barberini angolo via Veneto è possibile incrociare la Fontana delle Api, costruita su commissione di papa Urbano VIII, rappresentante una grande conchiglia bivalve aperta.
Di fronte alla grande scalinata di Spagna Square si trova la bellissima Fontana della Barcaccia, costruita nel 1627 e pare che il Bernini abbia assistito suo padre nella creazione di questa singolare vasca a forma di barca.
Infine, a Piazza Navona, si trova la Fontana del Quattro Fiumi, commissionata da Papa Innocenzo X e divenuta uno dei simboli della città. Costituita da un obelisco che si erge su una roccia calcarea di travertino, circondato da quattro figure che rappresentano i fiumi dei continenti allora conosciuti: Nilo, Rio della Plata, Danubio e Gange.
Palazzo Barberini e Palazzo Montecitorio
Palazzo Barberini fu progettato nel 1600 da tre importanti architetti, Maderno, Bernini and Borromini. La sala ovale e la grande sala affrescata da Pietro da Cortona, la pianta quadrangolare e la maestosa scala sono tutte opere del Bernini.
Palazzo Montecitorio è l’edificio storico di Roma in cui ha sede il Parlamento, Innocenzo X commissionò al Bernini la realizzazione di una residenza per la famiglia Ludovisi, fu così che lo scultore costruì questo edificio, in stile barocco, sia come struttura che come decorazioni.
Le sculture alla Galleria Borghese
Presso la Galleria Borghese è possibile apprezzare il genio del Bernini a Roma, ammirando alcune delle sue opere più famose. Ispirandosi alle Metamorfosi di Ovidio realizzò le sculture di Apollo e Dafne, che per sfuggire alle avance di Apollo si trasformò in un albero d’alloro, con mani e capelli che presero la forma di rami e foglie, le gambe del tronco ed i piedi delle radici.
Successivamente, a soli 23 anni, Bernini a Roma ultimò una delle sue opere più celebri, il Ratto di Proserpina da parte di Plutone, il Dio degli Inferi. Straordinaria è la rappresentazione della mano del dio che affonda nella carne della giovane Proserpina, un dettaglio veramente realistico e famoso nella storia dell’arte. Di particolare bellezza, inoltre, è il David del Bernini, che affronta il gigante Golia armato solo di una fionda.
L’’Estasi di Santa Teresa d’Avila, il Busto di Medusa, il Salvador Mundi, il Monumento alla Beata Ludovica Albertoni
Presso la Chiesa di Santa Maria della Vittoria, all’interno della Cappella realizzata per il cardinale Cornaro, si trova l’Estasi di Santa Teresa d’Avila, un’opera eccezionale del Bernini, che attraverso giochi di luce e con maestria raffigura l’estasi della Santa.
Nella Collezione dei Musei Capitolini, si trova un raffinato busto di Medusa opera del Bernini, il quale ha saputo immortalare questo mito durante la metamorfosi, quando da Gorgone, vedendo la sua immagine riflessa nello specchio, si trasformò in statua di marmo.
Di particolare importanza è il busto del Salvador Mundi, l’ultima scultura del Bernini, risalente al 1679, quando l’artista era ormai ottantenne, lasciata all’amica committente Cristina di Svezia. Nella Chiesa di San Francesco a Ripa si trova, invece, la scultura della Beata Ludovica Albertoni, dove è da ammirare l’espressione del volto e le inquietanti teste dei cherubini che aumentano l’intensità dell’opera.
Porta del Popolo, l’Obelisco della Minerva e Ponte Sant’Angelo
Si deve a Gian Lorenzo Bernini la progettazione e l’architettura di Porta del Popolo, una porta delle mura aureliane di Roma che segna il confine tra piazza del popolo e Piazzale Flaminio. Davanti alla Basilica di Santa Maria, invece, si può ammirare il famoso Obelisco di Minerva con l’elefante, raffigurante un obelisco egiziano situato sopra un elefante che un tempo faceva parte del tempio di Iside. Anche sul Ponte Sant’Angelo a Roma è presente l’arte del Bernini: dieci statue di angeli commissionate da Papa Clemente IX.
Il Colonnato e la Basilica di San Pietro
A testimoniare il genio di Bernini a Roma sono anche la Piazza e la Basilica di San Pietro, con le sue 284 colonne doriche, disposte in quattro file e simboleggianti le braccia che accolgono i fedeli e il Baldacchino di San Pietro, situato al centro della Basilica, per la cui realizzazione il Bernini collaborò con il rivale Borromini.
Alloggiare da 94 Room per godersi le meraviglie romane del Bernini
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